DALLA TRAGEDIA AL TRIONFO:
IL MIRACOLO DELLO ZAMBIA
"Gli eroi sono sempre immortali agli occhi
di chi in essi crede".
La frase di Indro Montanelli sul Grande Torino
calza perfettamente anche per la storia che state per leggere, quella
dell'impresa dello Zambia nella Coppa d'Africa 2012.
La storia inizia il 27 aprile 1993. L'aereo
dalla nazionale zambiana, un vecchio cargo dell'esercito, è diretto a Dakar (Senegal),
dove si disputerà la prima partita del girone finale di qualificazione ai
mondiali di USA '94. Poco dopo il decollo da Libreville (Gabon), l'aereo accusa
problemi a un motore e si inabissa nell'Oceano Atlantico. Le 30 persone a
bordo, 25 passeggeri e 5 membri dell'equipaggio, muoiono. Tra loro anche i 18
convocati zambiani per la trasferta in Senegal e il loro allenatore Godfrey
Chitalu, ex gloria del calcio zambiano e detentore del record non ufficiale di
reti segnate in un anno solare (107 secondo la federazione zambiana, nel 1972).
Si salva il più forte giocatore dell'epoca, Kalusha Bwalya che, giocando nel
PSV in Olanda, aveva programmato di raggiungere i compagni con un altro volo.
Ma gli eroi sono
immortali agli occhi di chi in essi crede, e tra il gennaio e il febbraio 2012,
gli eroi del 1993 avranno guardato orgogliosi da lassù una delle più commoventi
imprese sportive della storia.
In Gabon e Guinea
Equatoriale si gioca la Coppa d'Africa. Le grandi favorite sono l'Egitto (3
trionfi consecutivi tra 2006 e 2010), la Costa d'Avorio dei vari Drogba, Kalou.
Tourè e Gervinho, senza dimenticare il Ghana. Tra le partecipanti c'è anche lo
Zambia allenato da Hervé Renard, un francese che assomiglia di più ad un divo di
Hollywood che ad un uomo di calcio.
Il girone va molto
bene, e i "Chipolopolo" (letteralmente i "proiettili di
rame") lo chiudono in testa con 7 punti, dopo le vittorie con Senegal e
Guinea Equatoriale e il pareggio con la Libia.
Nei quarti di
finale c'è il Sudan, che viene eliminato con un secco 3-0. La semifinale è con
il Ghana, e un gol di Mayuka a 10' dal termine manda lo Zambia in finale, a
Libreville, dove l'avversario sono "gli Elefanti" ivoriani.
La partita è
proibitiva, Renard cerca di imbrigliare Drogba e compagni con una tattica fatta
di difesa e contropiede che però rischia di crollare al 70', quando Drogba si
presenta sul dischetto per portare avanti i suoi, ma manda la palla
clamorosamente alta!
La finale va ai
supplementari, e poi ai rigori.
Nessuno tradisce
la propria squadra e dopo 7 rigori a testa non c'è ancora stato nemmeno un
errore. Finché si presenta a calciare Kolo Touré, colonna del Manchester City:
parata! Lo Zambia è a un rigore dal trionfo, la responsabilità è di Rainford
Kalaba, che fallisce calciando anche lui alto. Tocca a Gervinho, nuovo innesto
dell'Arsenal di Wenger, ma anche lui si fa tradire dall'emozione e calcia
fuori. Questa volta gli eroi del 1993 guardano giù verso i loro connazionali
che stanno per conquistare quella coppa che il loro paese non ha mai vinto.
L'uomo della storia è Stophira Sunzu, difensore del Mazembe, che non sbaglia!
Lo Zambia è campione d'Africa.
"Non potevamo
perdere dove sono morti i nostri fratelli" è il coro unanime dei neo
campioni continentali.
Ad alzare la coppa
è capitan Katongo, in quello stesso cielo in cui 19 anni prima volava quel
maledetto aereo diretto a Dakar.
È la vittoria di
un gruppo di uomini e di un paese intero, in memoria di un altro gruppo di
uomini, che ora riposa al cimitero degli Eroi, appena fuori dallo stadio di
Lusaka e in mezzo a quel popolo ai cui occhi resterà immortale, per sempre
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